Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Autore: Francesco Nespoli, Francesco Seghezzi

Anno: 2017

Numero: 3

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Alla luce dei dati disponibili, il paper mostra come l’obiettivo principale del Jobs Act, più volte comunicato, di invertire il rapporto tra il flusso dei contratti a tempo determinato e quello dei contratti a tempo indeterminato non possa dirsi oggi raggiunto, pur a fronte di un costo della decontribuzione che nell’articolo viene stimato in circa 20,3 miliardi di euro. L’articolo si concentra poi sulla dinamica occupazionale nelle diverse fasce d’età mostrando come si
assista ad aumento consistente di lavoratori over 50 in concomitanza con una netta riduzione del numero complessivo dei pensionati.
Si definiscono quindi i criteri per un dibattito pubblico corretto, onesto e plurale, che permetta di superar la costante polemicità registrata negli ultimi due anni. Si descrive perciò il perimetro di una proficua retorica che eviti la contrapposizione strumentale tra falsità e verità. Operando secondo questi criteri lo studio avanza infine delle ipotesi per una critica fondata del Jobs Act e conclude mostrando come tali ipotesi suggeriscano la necessità strategica di una valutazione economica e normativa dei prossimi interventi in materia di welfare, nonché di quelli a favore dell’occupazione giovanile.